Settembre nel Parco Nazionale della Maiella
Nelle giornate di sabato 30 settembre e domenica 01 ottobre è stata realizzata una gita al Parco della Maiella, sito UNESCO.
Il primo giorno, con la guida Anna Maria, i soci hanno potuto visitare il Museo dell’arte confettiera nella fabbrica di confetti Pelino a Sulmona, dove sono state illustrate l’evoluzione dei macchinari, le tipologie di lavorazioni e la storia dell’arte confettiera. E’ stato possibile per i non vedenti toccare le diverse attrezzature e rendersi così conto dei cambiamenti avvenuti nel tempo nelle lavorazioni, anche artistiche, dei confetti, realizzate con straordinaria e secolare abilità. Non sono mancati gli assaggi e l’apprezzamento degli odori e dei sapori dei rinomati confetti Pelino.
Nel pomeriggio, Anna Maria ha guidato il gruppo che si è spostato a Castel di Sangro, dove ha potuto apprezzare la struttura medievale, il quartiere più alto ed antico del borgo. La posizione della cittadina era strategica anche per la transumanza, tanto che qui fu istituita una pubblica Dogana per il controllo degli animali e delle merci.
La Pinacoteca Patiniana ha quindi attirato i visitatori con le tele del pittore Teofilo Patini, di cui è stato possibile toccare il plastico di un quadro e la statua a lui dedicata, mirabilmente descritti dalla Responsabile. Qualcuno si è anche sbizzarrito a provare i cappelli d’epoca, dal 1920 al 1950, di un’importante collezione della famiglia Gualino.
La seconda giornata dell'escursione è stata dedicata alle attività sensoriali nel Parco Nazionale della Maiella. Al mattino, con la guida Luigia, ha avuto luogo una passeggiata naturalistica per il Sentiero Natura, all'interno del Bosco di Sant’Antonio di Pescocostanzo, una riserva naturale dove sono presenti faggi e querce secolari, esemplari di acero, tasso, agrifoglio. L’itinerario ha permesso di godere di questo ambiente unico, dove due guide con grande professionalità e sensibilità hanno fornito le informazioni necessarie e creato le condizioni perché i non vedenti potessero apprezzare questo percorso sensoriale di scoperta e di conoscenza. Mentre si udivano i bramiti dei cervi, le guide hanno illustrato la tecnica di potatura degli alberi, detta “capitozzatura”, che consente alla pianta di raggiungere dimensioni monumentali e forme a candelabro. Si sono potuti toccare i tronchi degli alberi di dimensioni enormi e materiale tattile, come riproduzioni in legno delle orme degli animali, fossili e sculture di animali che hanno trovato l’habitat ideale nel Parco come il lupo, l’orso, il gatto selvatico e il cervo.
E’ stato possibile apprezzare l’ambiente della foresta con i suoi suoni, i profumi e i rumori degli animali che vi abitano.
Al pomeriggio, le guide hanno accompagnato il gruppo alla visita del Museo dell’Orso Marsicano a Polena, una piccola realtà incentrata sulla figura del plantigrado, Ursus arctos marsicanus, compreso nella fauna protetta italiana. Il Museo è articolato in sezioni espositive che mirano alla sensibilizzazione ai temi dell’ambiente e della natura. Attraverso pannelli didattici e la ricostruzione dell’ambiente della foresta, il museo vuole illustrare le caratteristiche dell’orso marsicano sotto il profilo biologico, ambientale, mitologico e storico e ne sottolinea il pericolo di estinzione, in quanto la popolazione di orsi marsicani in Abruzzo conta attualmente tra i 60 e gli 80 individui. I non vedenti hanno potuto toccare un plastico con la riproduzione di reperti fossili, relativi a scheletri di orsi e sagome a grandezza naturale.
I partecipanti hanno espresso un grande interesse per l’esperienza vissuta che ha soddisfatto il desiderio di conoscenza dell’ambiente e della natura custoditi nel Parco Nazionale della Maiella. L’equilibrio della natura ha suscitato emozioni intense, scatenando un meccanismo di benessere che ha allargato gli orizzonti del cuore e della mente. Le manifestazioni di allegria e l’entusiasmo dimostrati hanno convinto tutti a sollecitare altre iniziative analoghe che promuovano la socializzazione e la gioia dello stare insieme.
Di Liliana Camprincoli