Orientamento per i percorsi post scuola dell'obbligo

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Agli Studenti maturandi a giugno-luglio 2014 e alle loro Famiglie Oggetto: Orientamento per i percorsi post scuola dell'obbligo. Carissimi, sappiamo che siete in procinto di affrontare l'esame di maturità. In primo luogo un grande in bocca al lupo per questo passaggio importante della vostra vita! In secondo luogo, buona riflessione sui vostri sogni per il futuro, sulle capacità che valutate di avere, sul possibile incontro tra i vostri desideri e le vostre possibilità.    Trovare un'occupazione, e un'occupazione confacente, è più complesso per chi ha disabilità visive rispetto ai normodotati, tuttavia esistono diverse professioni che anche in assenza della vista si possono svolgere e altre se ne potranno ancora inventare.

Qui vogliamo illustrarvi la professione di fisioterapista, una professione che già tanti prima di voi hanno scelto, la quale comporta certamente sacrifici, ma offre anche davvero tante soddisfazioni.

  FISIOTERAPISTA: UNA PROFESSIONE A PORTATA DI MANI   

Il fisioterapista si occupa della riabilitazione di quei soggetti che, a seguito di un danno preesistente o sopravvenuto, presentano la compromissione di una funzione specifica. Ad esempio: a seguito di una caduta durante la pratica sportiva viene a determinarsi un danno a carico del ginocchio. In questo caso, successivamente all’intervento medico, il fisioterapista lo istruisce e lo assiste nella pratica di alcuni esercizi utili a ristabilire la funzionalità del ginocchio.   

Il fisioterapista deve ispezionare il ginocchio toccandolo, deve afferrare la gamba e muoverla passivamente per definire il grado del danno, deve intervenire sul danno con varie tecniche. Come si può constatare, le mani toccano, le mani afferrano, le mani muovono, non a caso ma con pertinenza. I Colleghi vedenti devono apprendere la manualità, debbono scoprire quanto il tatto sia in grado di fornire informazioni. A noi tutto questo risulta naturale e ciò costituisce un punto di forza. Le mani del Fisioterapista però non si muovono solo spontaneamente, ma in funzione della conoscenza. Da un lato la mano che tocca fornisce informazioni alla mente che, in funzione della conoscenza teorica, le elabora e le rende utili alla risoluzione del problema.

Dall’altro la mano, guidata dalla conoscenza, va alla ricerca o all’esclusione di aspetti specifici che delineano il problema. Si tratta quindi di una professione molto ricca nelle conoscenze che richiede, molto coinvolgente nell’impegno che comporta, molto gratificante negli esiti a cui conduce. Per accedere a questa professione, dal 1999 è richiesta la laurea universitaria. Si tratta di un corso triennale nel quale sono comprese sia ore di teoria che, progressivamente, ore di tirocinio.

Nelle ore di teoria si procede per progressivi approfondimenti: dalle materie generali di base (chimica, fisica, biologia…), alle conoscenze della macchina umana nel suo complesso (anatomia, fisiologia, ecc.), allo studio di specifici apparati o singole funzioni e del loro trattamento (riabilitazione respiratoria, riabilitazione posturale, fisiokinesiterapia distrettuale, ecc.). Nelle ore di tirocinio, invece, si entra negli ospedali e negli ambulatori e si accompagna il lavoro del proprio insegnante-tutor per apprendere la professione sul campo. Per quanto riguarda noi non vedenti e ipovedenti, presso l’Università di Firenze è prevista una riserva di 10 posti per persone con disabilità visiva.

E’ però possibile iscriversi presso qualsiasi università. L’importante, in ogni caso, è superare il test di ingresso. Per il superamento di detto test, è consigliabile esercitarsi presso i corsi o con i questionari che in tutte le città sono a disposizione. Una volta superato il test, è indispensabile prendere contatti sia con l’Ufficio servizio disabili del proprio Ateneo, sia con la direzione didattica del corso di Laurea in Fisioterapia. Questo per concordare le strategie didattiche ed operative che permettano allo studente fisioterapista di frequentare con efficacia tanto le lezioni quanto il tirocinio.

Bisognerà sfruttare al massimo le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, ma anche chiedere di poter il più possibile toccare con mano quanto viene spiegato. Lo studente poi dovrà impegnarsi al massimo tanto nello studio teorico, quanto nella sperimentazione delle tecniche di cui verrà a conoscenza. In Emilia-Romagna studenti non vedenti hanno già frequentato il corso di laurea presso l’Università di Ferrara e di Parma. Per quanto riguarda Bologna, Modena e Piacenza non se ne ha conoscenza, in ogni modo, l’inserimento si può sempre studiare.

Per quanto riguarda l’occupazione, in un contesto di crisi economica e di tagli alla spesa sanitaria, le prospettive non sono facili neanche in questo campo. La legge 29/1994 tutela, cioè prevede, l’occupazione del fisioterapista non vedente laureato, presso le aziende pubbliche e private. E’ necessario però vigilare perché questo diritto venga rispettato.

Per questo sarà importante fare riferimento tanto all'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e ai suoi organismi, quanto al sindacato e all'Associazione Italiana Fisioterapisti (AIFI), la maggiore associazione di categoria. Fin qui una generale presentazione della professione e del percorso per accedervi. Per avere maggiori chiarimenti ed ulteriori informazioni, potete senz'altro rivolgervi sia ai Rappresentanti fisioterapisti della vostra Sezione provinciale, sia alla Rappresentante regionale dei fisioterapisti non vedenti Alessandra Mambelli. Per contatti: alemambelli66@gmail.com