Precisazioni a seguito delle elezioni del delegato al Congresso straordinario
Terminata la competizione elettorale per l'elezione di un delegato al congresso straordinario, pubblichiamo alcune precisazioni pervenute dal nostro socio e presidente nazionale Mario Barbuto, al fine di dare ai soci tutti gli elementi informativi per valutare le vicende associative.
Care amiche e cari amici della sezione di Bologna,
sono Mario Barbuto.
Scrivo come semplice socio dell'Unione appartenente a questa sezione di bologna, militante assiduo da 54 anni che, dal 15 marzo 2014, riveste la carica di Presidente nazionale.
In tutta coscienza credo di avere svolto e svolgere la mia funzione associativa con onestà, dignità e onore, come certificano i 54 anni di mio impegno associativo continuo, a vari livelli, come presidente sezionale, vice presidente regionale, Consigliere nazionale, componente della Direzione nazionale e, appunto, negli ultimi nove anni, come presidente nazionale.
Ho sempre cercato, con impegno e certo anche con errori, di lavorare per garantire la tutela e il rafforzamento dei diritti e degli interessi di noi ciechi, ipovedenti e persone con disabilità plurime, le quali oggi rappresentano, tra l'altro, una vera emergenza.
In vista del Congresso straordinario che l'Unione terrà il prossimo ottobre, anche nella nostra sezione di Bologna si sta svolgendo quella che potremmo chiamare "campagna elettorale" per giungere alla elezione di un delegato che ci rappresenterà nel momento congressuale.
L'assetto democratico e i diritti dei soci garantiscono a tutti noi la facoltà di candidarsi e di proporsi dunque come possibili delegati e sabato 17 giugno sceglieremo tra due proposte rispetto alle quali non intendo entrare nel merito, anche per conservare una pubblica distanza, considerata la mia funzione istituzionale attuale.
Questo, ovviamente, non significa che io non abbia idee e preferenze, in conformità con i miei diritti personali di socio della sezione gloriosa di Bologna.
La campagna elettorale, tuttavia, per quanto vivace, animata e perfino aspra, non dà il diritto, secondo me, di insultare, infamare e calunniare le persone, al solo scopo di "rubacchiare" qualche consenso e voto in più.
Il socio e amico Salvatore, candidato della lista uno, purtroppo ha prodotto un documento pubblico, distribuito ai soci, nel quale ritrovo offese, falsità e calunnie nei miei confronti come persona e come Presidente nazionale, rispetto alle quali non posso tacere.
Ribadisco il mio intento di tenermi distante da questa competizione sezionale, sicuro che il delegato eletto, chiunque egli sia, ci rappresenterà nel migliore dei modi, ma sento il dovere di precisare la verità dei fatti, perché non ritengo giusto che siano rovesciate sulla mia persona menzogne e offese, al solo uso e consumo de una propaganda elettorale.
Di questo documento del candidato Romano, pertanto, desidero sottolineare i passi più salienti e confermo comunque la mia disponibilità a confutarlo parola per parola per smentire tutti quegli aspetti fuorvianti, falsi e calunniosi che Salvatore menziona per spiegare le ragioni per le quali dovremmo votarlo, noi soci di Bologna quale nostro rappresentante al Congresso.
Scrive dunque il candidato Romano:
Di questo Congresso non si avvertiva alcuna necessità, poiché la nostra associazione sta attraversando il periodo più buio della sua più che centenaria esistenza.
Rispondo:
proprio perché la nostra Associazione attraversa uno dei momenti più difficili e complicati della sua storia, ritroviamo in questo, semmai una ragione in più e non in meno per svolgere il Congresso, considerato che è l'Organo supremo dell'Associazione, l'assise più alta e significativa che rappresenta la nostra base associativa, al quale abbiamo il dovere di rivolgerci per giungere a decisioni di chiarezza, trasparenza e democrazia di valore assoluto.
Il candidato Romano, invece, ritiene inutile il Congresso.
Però nel frattempo si candida per parteciparvi e chiede il nostro voto per rappresentarci.
Forse un po' incoerente!!!
Salvatore, inoltre e soprattutto, finge di ignorare il gravissimo problema della iscrizione delle nostre sezioni al registro unico nazionale a causa di un impedimento statutario che richiede una modifica del nostro statuto che soltanto il Congresso ha facoltà e diritto di fare, senza la quale, entro il 31 dicembre 2023, si rende impossibile partecipare a bandi pubblici e progetti a ogni livello che sono importantissime risorse finanziarie per le sezioni e servizi nuovi e maggiori per i nostri soci e rappresentati.
Ma al candidato Romano, siamo sicuri che interessino davvero le risorse per le sezioni e i nuovi servizi per i soci?
Da quanto scrive, o non scrive, e dai trent'anni passati all'ombra del potere di via Borgognona, pare proprio di no.
Scrive ancora il candidato Romano:
In ottobre 2022, il presidente nazionale è stato deferito al collegio dei Probiviri, perché nella trasmissione di Slash radio "chiedi al presidente" ha offeso pubblicamente dei non vedenti che protestavano per
la sua candidatura alle elezioni politiche con la lega di Salvini, avvenute nel settembre scorso, trasgredendo platealmente l'art. uno comma quattro dello statuto, in cui si dichiara che "L'uici è apartitica
e aconfessionale". Il collegio dei Probiviri ha accolto il ricorso di un avvocato che non vede e ha sospeso per sei mesi il socio Mario Barbuto che per logica conseguenza, ha perso anche le altre cariche associative.
Rispondo:
Questa è davvero una falsità, una brutta bugia, una inaccettabile calunnia...
In primo luogo, leggiamo fedelmente l'articolo dello Statuto citato dal candidato Romano che così recita:
Art.1, comma 4
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti - ONLUS APS può aderire a organizzazioni nazionali e internazionali per il conseguimento degli scopi associativi. Esplica la propria opera con apartiticità e aconfessionalità, ispirandosi ai principi della democrazia e della Costituzione della Repubblica Italiana, dell’Unione Europea e della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con disabilità.
Esplica la propria opera con apartiticità e aconfessionalità ha significato ben diverso dall'essere definita apartitica e aconfessionale.
Nei nove anni di mia Presidenza nazionale ho sempre garantito che l'Unione esplicasse la propria opera con apartiticità e aconfessionalità.
Tutti possono darmene limpida testimonianza, incluso il candidato Salvatore, al quale, sono certo, non farà difetto l'onestà intellettuale in proposito.
Quando, in assoluta buona fede e spinto solo da buone intenzioni, ho aderito a una proposta di candidatura alle elezioni, ho ritenuto comunque corretto autosospendermi dalla mia attività di Presidente nazionale proprio per evitare il rischio di sovrapposizioni tra la carica e la persona.
Nessun articolo del nostro Statuto e Regolamento vieta la candidatura politica di soci, dirigenti e presidenti, tanto è vero che già in passato, ben due presidenti nazionali e vari presidenti e dirigenti regionali e sezionali si sono candidati alle elezioni, senza violare alcuna norma e senza subire alcuna conseguenza disciplinare. Né, tanto meno, il linciaggio morale e perfino fisico al quale io sono stato sottoposto da persone ben interessate ad altri fini che l'apartiticità e l'aconfessionalità dell'Unione.
Eppure quei presidenti e dirigenti non si erano nemmeno autosospesi, continuando a esercitare le proprie funzioni e a ricoprire le proprie cariche associative nel corso della loro campagna elettorale.
Affermare poi pubblicamente che io avrei offeso alcuni soci durante una trasmissione radio, non solo è falso, ma si configura come un vero e proprio reato penale di calunnia, soprattutto dopo la prununcia del tribunale di Roma che al riguardo così si esprime testualmente:
"Venendo al merito della vicenda, giova sin d’ora precisare che l’impugnazione proposta dal Sig. Mario Barbuto è meritevole di accoglimento. Riservando all’esame complessivo del merito della causa la valutazione in
ordine ai numerosi altri profili di invalidità della decisione oggetto del presente ricorso (che pure non appaiono manifestamente infondati), è opportuno concentrare l’analisi sulla infondatezza dell’addebito contestato al sig. Barbuto e posto a fondamento del provvedimento disciplinare assunto dal collegio dei probiviri."
Dice dunque il Tribunale che sussistono molti profili di infondatezza che saranno valutati nel merito, ma che intanto, in via cautelare d'urgenza, si riscontra l'infondatezza dell'addebito nei miei confronti.
E allora, perché insistere a divulgare notizie infondate e calunniose?
Il nostro candidato Salvatore, inoltre, si consente una affermazione molto grave, quando scrive che sarà un altro giudice a trattare la causa di merito, ben sapendo, invece, che tanto il provvedimento cautelare, quanto il giudizio di merito, sono affidati al giudice, ironia della sorte, dottor Guido Romano.
Ma continua e insiste il Romano, quello candidato:
Successivamente, la Direzione Nazionale con motivazioni pretestuose, ha deliberato con i poteri del Consiglio Nazionale, la destituzione di alcuni membri del Collegio in parola, annullando anche tutti i loro provvedimenti, in tal modo ha consentito all'ex socio Mario Barbuto di rientrare nelle sue funzioni. Nel frattempo questi si rivolgeva con procedura d'urgenza al giudice per ottenere la sospensiva del provvedimento dei Probiviri, chiedendo all'Uici anche un cospicuo risarcimento per danno d'immagine.
Rispondo:
Una Bugia solenne! Un tentativo plateale di diffamazione!
Nessuna ragione pretestuosa ha motivato il legittimo provvedimento della Direzione Nazionale che è un Organo dell'Unione regolarmente costituito e legittimamente operante.
Semplicemente la Direzione ha rilevato come il Presidente dei probiviri ricopriva contemporaneamente due cariche associative tra loro incompatibili che, oltre a costituire una violazione delle nostre regole interne, assume un valore particolare perché proviene proprio da chi quelle regole dovrebbe rispettarle per primo, guarda caso, considerato che ha il dovere di farle rispettare agli altri.
Bugia perché la Direzione non ha destituito nessuno, ma semplicemente sospeso gli effetti di decisioni di un collegio costituito irregolarmente.
E' stato il Consiglio nazionale a ripristinare la legalità degli Organi e la definitiva legittimità delle cariche associative, annullando tutti gli atti non legali dei probiviri e rieleggendo un nuovo collegio,
dopo aver preso atto di:
una ricognizione sulla invalidità degli atti dei probiviri compiuta dall'Organo di Controllo;
una ulteriore delibera della Direzione che rilevava vizi di costituzione del collegio riguardanti le condizioni di irregolarità di ben quattro componenti su cinque;
un provvedimento sospensivo delle sanzioni dei probiviri nei miei confronti, emesso dal tribunale di Roma, come detto sopra.
Quanto al risarcimento da me richiesto al Tribunale per la gravissima conseguenza di una sanzione non dovuta e spropositata, emessa nei miei confronti con procedure illegali da un Organo non regolarmente costituito,
i duecentomila Euro proposti o quanto il giudice vorrà stabilire, saranno destinati a finanziare iniziative in favore dei bambini non vedenti e dei cani guida per ciechi. Questo è già scritto e stabilito nello stesso atto di richiesta di risarcimento rivolta al Tribunale. E quindi non un centesimo verrà nelle mie mani. Nemmeno le cospicue spese di causa, purtroppo.
Infine, il buon Salvatore candidato, rivolge a noi soci della sezione di Bologna il seguente appello:
Cari amici, vi chiedo di votarmi, perché assieme ad altri soci vogliamo formare in congresso una lista alternativa a quella dell'attuale dirigenza Uici, che sta portando allo sfacelo l'Unione. Al di là di quanto si dice nella stampa associativa e attraverso Slash radio web, in cui non si permette alcun confronto democratico, le attività sociali sono rallentate molto, per non dire azzerate. La nostra Unione è ad uso e consumo di un'oligarchia ristrettissima, che ha concentrato nelle proprie mani ogni decisione, non permettendo a nessuno di interferire, anche se si avessero le proposte migliori del mondo a favore dell'Uici. In una sola parola la nostra amata unione non è più democratica e non è la casa di tutti noi, ma di chi ne ha fatto una cosa privata. Noi l'Unione la vorremmo riportare nell'alveo glorioso dei suoi anni più belli, in cui si sono ottenute le conquiste che ci hanno emancipato. Viva L'Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti.
Salvatore Romano Direttore generale dell'Uici.
Risposta finale:
non più di dieci giorni fa, proprio personalmente, ho avuto un confronto pubblico via radio con la ex presidente UICI della regione Basilicata, la quale lamenta un provvedimento di commissariamento che Lei ritiene ingiusto.
Ogni mese intrattengo un'ora di conversazione via radio con chiunque voglia telefonare o scrivermi, senza rete e senza filtri, come pure fanno i componenti della Direzione e quelli dei gruppi di lavoro appartenenti al Consiglio nazionale.
Tanto per dare testimonianza di democrazia e trasparenza che il nostro Salvatore, invece, dichiara non esservi.
Ecco inoltre alcune delle innumerevoli attività fondamentali svolte dalla nostra Unione a livello nazionale in questi ultimi mesi, a dispetto di quanto afferma falsamente il nostro Romano candidato, sapendo purtroppo di mentire, magari al solo scopo di raccattare quel consenso che lo possa portare a un Congresso che però egli comunque non vuole e ritiene inutile.
Ecco un brevissimo riepilogo di attività ed eventi di quella Unione che Salvatore definisce "uno sfacelo":
13 ottobre, Roma, giornata mondiale della vista;
16 ottobre, Torino, giornata nazionale del cane guida;
17 novembre, Milano, Premio Braille al teatro alla Scala;
25 novembre, Arezzo, Giornata delle donne per non subìre violenza;
12 dicembre, Vaticano, udienza privata da Papa Francesco per tutti i presidenti delle sezioni territoriali UICI;
21 e 27 febbraio, Ferrara e Venezia, Giornata nazionale del Braille;
8 marzo, Roma, Ministero del lavoro, festa della donna;
18-22 maggio, Torino, salone internazionale del Libro con la presenza e la visita del Presidente del Senato;
30 maggio, Roma, Ministero dell'Istruzione, alla presenza del Ministro Valditara, chiusura del progetto "Bloom again". Oltre 500 nostri bambini e ragazzi, cinque grandi regioni, per il contrasto alla povertà educativa che nella disabilità diviene gravissimo motivo di esclusione;
2 giugno, Roma, giardini del Quirinale, incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e una trentina di nostri bambini e ragazzi con le loro famiglie, provenienti da ogni parte d'Italia.
Nel frattempo, circa 40 mila dispositivi Alexa distribuiti in tutta Italia ai nostri soci.
Una funzione per leggere i giornali quotidiani e una per fruire dei Libri Parlati del nostro Centro Nazionale.
25 ambulatori oculistici delle nostre sezioni, finanziati per il rinnovo di tutte le loro apparecchiature medicali e attrezzati per attività di telemedicina.
20 Centri di Consulenza Tiflodidattica dei quali abbiamo rinnovato tutti i dispositivi didattici informatici.
Presenza di nostri rappresentanti su due tavoli ministeriali per elaborare i decreti attuativi della legge delega sull'accertamento delle condizioni di disabilità.
Pubblicazione di un volume tecnico sulle città accessibili, realizzato dal nostro gruppo di lavoro nazionale sulla mobilità.
Partenza della "carovana dell'autonomia", che toccherà tutte le sezioni in Italia per diffondere il messaggio e gli strumenti per favorire la nostra mobilità autonoma.
Due soggiorni per anziani, uno già concluso a Tirrenia e 32 campi estivi per i nostri bambini e ragazzi, con oltre seicento partecipanti che riempiranno l'estate di tante famiglie.
La conclusione di un corso di giornalismo rivolto a un gruppo di nostri studenti, svolto insieme a studenti senza disabilità visiva.
Un simposio sulla ricerca oftalmologica programmato a Cagliari per settembre prossimo al quale prenderanno parte i più illustri luminari dell'oculistica nazionale.
I progetti svolti con IAPB come la "settimana mondiale del glaucoma", "occhio ai bambini" e "la prevenzione non va in vacanza", ai quali partecipano regolarmente oltre 80 nostre sezioni UICI del territorio, adeguatamente finaziate e sostenute.
Ecco, queste soltanto alcune delle attività svolte che il nostro Salvatore afferma essere invece azzerate.
Forse a lui, risultano azzerate, dato che si dedica da mesi a recare discredito all'Unione con proclami, insinuazioni e perfino la partecipazione a una pubblica colletta per intentare cause civili contro i nostri organi associativi e le loro deliberazioni.
Ancora un ultimo rilievo da evidenziare, poiché risulta gravemente ingannevole e fuorviante.
Romano firma il suo appello ai soci della sezione di Bologna in questo modo:
"Salvatore Romano Direttore generale dell'Uici."
Lui sa bene però che non é mai stato formalmente nominato direttore generale dell'UICI e dal 15 ottobre scorso non frequenta più nemmeno la sede nazionale perché le attività dell'ufficio che dirigeva sono state sospese.
In caso contrario, infatti, se fosse direttore generale, data l'incompatibilità, non avrebbe potuto nemmeno candidarsi.
Ma tant'è! A volte i titoli possono servire a fare effetto sui votanti.
E che importa poi se sono soltanto millantati e non veri?
Per concludere, amiche e amici,
ognuno faccia la propaganda e la campagna che più ritiene giusta e opportuna, ma si abbia almeno il buon gusto di smettere di mentire e ingannare perché le persone alle quali ci si rivolge, oltre tutto per chiedere loro un atto importante di fiducia attraverso il voto,
vanno innanzitutto rispettate con la verità, la trasparenza e la pulizia di animo, sentimenti e comportamenti.
Forse tanti troveranno e/o troveremo buoni motivi per votare il candidato Romano, ma non cerchiamo di offrire alle persone tali motivi attraverso la menzogna, la diffamazione e la calunnia, perché questo modo di fare, disonora chi lo pratica e offende chi legge.
Mario Barbuto
Socio della sezione UICI di Bologna