Elezioni del delegato al Congresso straordinario - Salvatore Romano
Cari amici e soci di Bologna,
sono Salvatore Romano, candidato ad essere delegato dalla nostra sezione al congresso straordinario che si terrà presumibilmente alla fine di ottobre di quest'anno. Rappresento la lista uno che vi chiedo di votare per i seguenti motivi:
Di questo Congresso non si avvertiva alcuna necessità, poiché la nostra associazione sta attraversando il periodo più buio della sua più che centenaria esistenza.
In ottobre 2022, il presidente nazionale è stato deferito al collegio dei Probiviri, perché nella trasmissione di Slash radio "chiedi al presidente" ha offeso pubblicamente dei non vedenti che protestavano per la sua candidatura alle elezioni politiche con la lega di Salvini, avvenute nel settembre scorso, trasgredendo platealmente l'art. uno comma quattro dello statuto, in cui si dichiara che "L'uici è apartitica e aconfessionale". Il collegio dei Probiviri ha accolto il ricorso di un avvocato che non vede e ha sospeso per sei mesi il socio Mario Barbuto che per logica conseguenza, ha perso anche le altre cariche associative.
Successivamente, la Direzione Nazionale con motivazioni pretestuose, ha deliberato con i poteri del Consiglio Nazionale, la destituzione di alcuni membri del Collegio in parola, annullando anche tutti i loro provvedimenti, in tal modo ha consentito all'ex socio Mario Barbuto di rientrare nelle sue funzioni. Nel frattempo questi si rivolgeva con procedura d'urgenza al giudice per ottenere la sospensiva del provvedimento dei Probiviri, chiedendo all'Uici anche un cospicuo risarcimento per danno d'immagine. Il successivo Consiglio nazionale non ha ratificato la deliberazione in questione e ha fatto decadere nuovamente Mario Barbuto dalla carica di presidente. Il 21 marzo passato, il giudice accoglieva l'istanza di Barbuto, riammettendolo di nuovo come socio, ma non in qualità di presidente, in attesa di un pronunciamento di merito da parte di altro giudice. In aprile la direzione nazionale, avvalendosi del parere dell'organo di controllo, reintegrava praticamente Barbuto in qualità di presidente che il consiglio nazionale, attraverso il commissariamento di alcuni consigli regionali che ha determinato scientificamente il cambiamento della maggioranza, ha ratificato.
Il due maggio, il Nostro, senza aver previsto in uno specifico ordine del giorno la convocazione del congresso nazionale straordinario, ne ha fatto votare l'indizione entro la fine dell'anno.
Nell'ultimo consiglio nazionale, in cui si è ricreata a suo favore una maggioranza, come già detto, Lo stesso C. N. ha poi eletto in modo discutibile un altro collegio dei Probiviri che per statuto non è destituibile.
Alcuni consiglieri e soci, sono stati costretti loro malgrado, a ricorrere alla magistratura per chiedere la sospensiva delle ultime deliberazioni, ritenendole illegittime.
Così l'associazione è dilaniata da ricorsi e contro ricorsi giudiziari, perdendo di fatto il suo ruolo di tutela e difesa dei diritti morali e materiali dei ciechi e degli ipovedenti che sono diminuiti di altre cinquecento unità, come descritto nella relazione morale del 2022.
Ora l'Unione vive una situazione di incertezza, non potendo fare affidamento sui suoi organi interni, in cui si vive un clima di caccia alle streghe, dove il precario presidente fa e disfa a proprio piacimento, regolamento e statuto, basta leggere le circolari 52, 53 e 54, dove si danno indicazioni una contraria all'altra in riferimento alle assemblee territoriali da tenersi in tutta Italia entro il nove luglio e in cui si eleggeranno i delegati al congresso per rinnovare solo il Consiglio Nazionale.
Cari amici, vi chiedo di votarmi, perché assieme ad altri soci vogliamo formare in congresso una lista alternativa a quella dell'attuale dirigenza Uici, che sta portando allo sfacelo l'Unione.
Al di là di quanto si dice nella stampa associativa e attraverso Slash radio web, in cui non si permette alcun confronto democratico, le attività sociali sono rallentate molto, per non dire azzerate. La nostra Unione è è ad uso e consumo di un'oligarchia ristrettissima, che ha concentrato nelle proprie mani ogni decisione, non permettendo a nessuno di interferire, anche se si avessero le proposte migliori del mondo a favore dell'Uici.
In una sola parola la nostra amata unione non è più democratica e non è la casa di tutti noi, ma di chi ne ha fatto una cosa privata.
Noi l'Unione la vorremmo riportare nell'alveo glorioso dei suoi anni più belli, in cui si sono ottenute le conquiste che ci hanno emancipato. Viva L'Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti.
Salvatore Romano, Direttore generale dell'Uici