Elezioni del delegato al Congresso straordinario - Marco Ferrigno
Salve a tutte e tutti,
mi chiamo Marco Ferrigno, ho 40 anni, sono bolognese d'origine e, a causa di un incidente stradale che mi ha reso cieco, frequento il mondo della disabilità visiva dal 2003.
È stato chiesto a coloro che hanno intenzione di candidarsi come delegati bolognesi al congresso straordinario dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Nazionale, di pubblicare una doverosa lettera di presentazione dedicata alle associate e agli associati della nostra sezione territoriale di Bologna, e quindi eccomi qua, anche, se devo dire, di non amare particolarmente le lettere di presentazione politica, semplici esercizi di stile grazie ai quali risaltano grandi parole spesso senza fondamento e raramente seguite da fatti concreti o in linea con quanto vergato.
In questi 20 anni di non vedenza, oltre a lavorare nel mondo dell'informatica assistiva per disabili visivi in qualità di docente e consulente, ho donato cuore e anima al mondo dell'associazionismo, in particolare quello sportivo.
Ho avuto il privilegio e la fortuna:
- di partecipare attivamente al gruppo giovani dell'UICI sia in ambito provinciale che regionale, già dopo pochi mesi di cecità;
- di diventare presidente del gruppo sportivo PAT Bologna, gruppo che presiedo tuttora;
- di aver fatto parte della creazione e gestione di una associazione culturale chiamata "0GK", attraverso la quale sono nate collaborazioni d'eccellenza come quella con la galleria d'arte contemporanea di Bologna,"MAMBO";
- di essere il cordinatore nazionale di una commissione tecnica sport inclusivi, prima con il Centro Sportivo Italiano e ora con l'Associazione Italiana Cultura Sport (enti di promozione nazionali con all'attivo oltre un milione di tesserati e dodicimila società affiliate) grazie alla quale organizzo eventi sportivi nazionali e internazionali.
Potrei aggiungere qualche altro punto, ma diventerebbe una triste e inutile vetrina poco illuminata e nascosta in una piccola strada secondaria di un sobborgo di Amsterdam.
Per quanto riguarda invece la mia candidatura, che dire...
Ho deciso di mettermi in gioco affrontando a cuor sereno mostri sacri della politica, senatori con alle spalle conoscenze potenti e decenni di pratica.
Io non ho conoscenze potenti ne tanto meno decenni di pratica politica, sono però consapevole di avere caratteristiche che loro hanno dimenticato: onestà, capacità, resilienza, amore e passione, valori fondamentali necessari per ricostruire le macerie di quello che una volta era il meraviglioso e sfarzoso castello araldico chiamato Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Castello ridotto a pericolante latrina, grazie alle distruttive faide interne dei diversamente giovani membri dell'UICI che, dimenticati i valori e l'ideologia dell'etica associativa, hanno sfruttato in maniera invereconda e a loro uso e consumo l'UICI e i loro componenti.
Sento di avere l'obbligo, presa coscienza del mondo che ci circonda, di contribuire a riprendere le redini del futuro dei ciechi, senza aspettare che altri facciano politica al posto mio.
Ho smesso di chiedermi cosa fa l'Unione per noi e ho iniziato ad interrogarmi sul cosa possiamo fare noi per l'Unione.
Non ho più voglia di essere vittima di una politica clientelare, disfattista, pettegola.
Se qualcuno avesse voglia di contattarmi per approfondimenti e confronti ecco il mio cellulare: 340 30 42 479
Marco Ferrigno