Elezioni del delegato al Congresso straordinario - Katia Caravello
Care socie e cari soci,
sono Katia Caravello, alcuni di voi mi conoscono di persona, altri solo di nome e qualcuno può essere che non mi conosca affatto. Per quest’ultimi in particolare mi presento brevemente: sono una psicologa-psicoterapeuta di 44 anni, sono iscritta alla sezione di Bologna solo dal 2021 (prima ero iscritta a Varese, provincia nella quale sono nata e cresciuta, dove ho vissuto fino al 2017); sono la coordinatrice della Commissione Pari Opportunità della sezione e dal 2015 al 2020 sono stata componente della Direzione Nazionale UICI.
Vi scrivo perché il prossimo 17 giugno siamo chiamati ad un’assemblea straordinaria finalizzata all’elezione del delegato della sezione al Congresso, altrettanto straordinario, che è stato convocato per la seconda metà di ottobre 2023 ed io vorrei avanzare la mia candidatura. Stando alle regole attuali, le liste devono essere sottoscritte da un minimo di 15 soci in regola con l’iscrizione.
Perché siamo arrivati a questo punto e perché è stato convocato un Congresso straordinario? Non vi tedierò ripercorrendo tutti gli eventi di questi ultimi mesi, mi limiterò a dirvi che la notizia della candidatura alle ultime elezioni politiche del Presidente Nazionale ha fatto precipitare una situazione conflittuale che, seppure in toni minori, esisteva già da tempo. Un conflitto mal gestito, molto mal gestito, da entrambe le parti che ha portato ad una rottura insanabile alla quale si può porre rimedio – o almeno si può provare a porre rimedio – solo attraverso la rielezione di un nuovo Presidente e Consiglio Nazionali. Teoricamente ci sarebbe anche l’alternativa di un commissariamento da parte del Ministero, che però secondo il mio parere indebolirebbe l’associazione e ciò sarebbe dannoso per tutti noi persone con disabilità visiva.
Perché desidero andare al Congresso? Sostanzialmente per due motivi.
Innanzitutto perché vorrei veicolare il messaggio e, nel mio piccolo, dimostrare che è possibile manifestare il proprio dissenso e la propria contrarietà in maniera corretta e pacata… l’inasprimento dei toni non serve proprio a nessuno, sicuramente non all’Unione ed alle persone cieche ed ipovedenti italiane. Da mesi il dibattito associativo è concentrato esclusivamente sui contrasti e le diatribe interne, mentre ci sono questioni rilevanti sulle quali ci si dovrebbe confrontare e non lo si fa… penso ad esempio alle modifiche dello statuto necessarie per l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) da cui dipende la possibilità di partecipare a bandi per finanziare i progetti, modifiche che però potrebbero introdurre cambiamenti significativi; o ancora, penso alla discussione sui decreti attuativi della nuova legge sulla disabilità o all’incremento del sostegno gestionale ed economico al territorio al fine di garantire la possibilità di erogare sempre più servizi di qualità a favore dei ciechi, degli ipovedenti e delle persone con disabilità aggiuntive. Tutti argomenti – e non sono gli unici – sui quali dovrebbe essere aperta una riflessione che coinvolga tutti… Consiglio Nazionale in primis.
In secondo luogo, mi piacerebbe avere la possibilità di portare in Congresso una narrazione diversa da quella dominante in questo momento. La narrazione secondo la quale la responsabilità di tutto ciò che non va all’interno dell’Unione è ascrivibile ad una singola persona o ad una ristrettissima cerchia di persone… è troppo facile liquidare tutto così. Il problema che l’Unione si porta dietro da decenni è un problema di sistema nel suo complesso e fino a quando non si scardinerà questo sistema le cose non cambieranno mai… cambieranno solo le persone!
Qualcuno – anzi temo più di qualcuno –affermerà che queste sono solo belle parole, ma che poi bisogna fare i conti con la realtà… che tradotto significa utilizzare gli stessi sistemi che si sono sempre usati e scendere a compromessi pur di avere la meglio. Be’, io sarò anche un’idealista, ma credo fermamente che la strada del dialogo e dell’assunzione di responsabilità da parte di ciascuno di noi sia l’unica strada percorribile per dare una nuova vita all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Se la pensate come me e volete aiutarmi a portare avanti questo discorso, vi chiedo di recarvi in sezione per sottoscrivere la mia lista entro le ore 12:00 del 7 giugno (termine ultimo entro il quale tale operazione può essere compiuta).
Sono consapevole di partire svantaggiata perché, essendo iscritta alla sezione di Bologna solo da un paio d’anni, sono molto meno conosciuta rispetto agli altri candidati – che vivono a Bologna da sempre - ma spero di aver conquistato quel tanto di fiducia necessaria per sostenere la mia candidatura e darmi la possibilità di competere per contribuire attivamente in Congresso alla ricomposizione della frattura che si è venuta a creare in questi ultimi mesi e dare inizio ad una fase di rinascita della nostra centenaria associazione.
Naturalmente sono a disposizione di chiunque voglia parlarmi direttamente prima di decidere se sottoscrivere la lista o che semplicemente desideri conoscermi di persona. Potete contattarmi utilizzando i recapiti indicati dopo la mia firma.
Sperando di avere presto la possibilità di incontrarvi, vi ringrazio infinitamente per l’attenzione che mi avete dedicato.
Un caro saluto.
Katia Caravello
cell: 3773048009
email: caravello.katia@gmail.com