Lavoro, mobilità e vita quotidiana della persona con disabilità visiva durante la fase 2

LAVORO, MOBILITÀ E VITA QUOTIDIANA DELLA PERSONA CON DISABILITÀ VISIVA DURANTE LA FASE 2 DELL’EMERGENZA COVID-19 

A cura di Martino Zavagno e Laura Brera in collaborazione con ANIOMAP, con il patrocinio del Consiglio Regionale UICI Emilia-Romagna e del Consiglio Regionale I.Ri.Fo.R. Emilia-Romagna.

La complessità della quotidianità della persona con disabilità visiva può essere facilmente esemplificata ragionando sul fondamentale uso del tatto come senso vicariante. Le declinazioni di questa sensorialità avvengono in tutte quelle attività che spesso vengono considerate accessorie, ma che risultano comunque fondamentali per la gestione della vita di tutti i giorni: l’esplorazione tattile dell’ambiente, il contatto fisico con la guida, la gestione dei mezzi pubblici per la mobilità urbana, il riconoscimento tattile di banconote e monete, l’uso di strumenti elettronici... In seguito alle misure adottate dal Presidente del Consiglio dei Ministri per impedire la diffusione della pandemia COVID-19 molti di questi comportamenti rientrano tra le azioni oggetto di divieto o comunque di forte limitazione. In particolar modo il distanziamento sociale è sicuramente l’imposizione che più rischia di portare a situazioni di disagio, se non addirittura di impossibilità di gestione, a non vedenti e ipovedenti che, in quella che viene definita FASE 2, dovranno effettuare spostamenti per motivi di lavoro o di salute.

Il documento allegato vuole essere un’analisi degli strumenti normalmente adottati dalle persone con disabilità visiva, dei loro possibili adeguamenti o dei rischi rispetto all’attuale situazione sanitaria. Abbiamo preso in esame le indicazioni fornite dal Governo Italiano (Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità) rispetto all’adeguamento delle attuali misure per le persone con disabilitài, le necessità e le giuste perplessità espresse dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, e le raccomandazioni del European Disability Forumii, del World Blind Unioniii e del International Disability Allianceiv. Le nostre conclusioni tecniche e metodologiche sono state messe poi a confronto con le esperienze di paesi esteri (Germaniav, Regno Unitovi e U.S.A.vii) con l’obiettivo di ottenere delle linee guida per la gestione di un graduale rientro alla normalità lavorativa e di vita quotidiana per le persone con disabilità visiva.

L’applicazione di quanto indicato nel documento, fermo restando il carattere di eccezionalità, dovrà essere sempre definito nel rispetto delle generali limitazioni degli spostamenti e secondo i più rigorosi principi di buon senso e di massima prudenza, e comunque nel rispetto delle normative vigenti nei territori in cui si è residenti (alcune regioni hanno applicato regole più stringenti). 

 



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